Dovremmo temere la morte?

È autunno, quanto mi piace caminare nei boschi in questa stagione!

Le foglie multicolore ricoprono il suolo come un bel tappetto. Per molto tempo avevo voglia di fare lo Shirin-Yoku, o bagno di foresta ; è iniziato in Giappone negli anni ‘80; quando la salute dei Giapponesi peggiorava a causa della vita moderna, i medici prescrivevano – e lo fanno tutt’ora – andare nei boschi, non solo per fare esercizio ma anche per « sentire » la natura con tutti i sensi. Ultimamente vicino a me, un’istruttore abilitato ha organizzato un bagno di foresta al crepuscolo e mi sono iscritta.

Mi ha fatto bene non solo per la salute fisica ma anche quella mentale : sotto la guida dell’istruttore, ho notato sempre più dettagli nei rami degli alberi, ho toccato l’erba e I tronchi d’alberi, sentito l’aria e ascoltato gli uccelli. Mentre ammiravo la bellezza che mi circondava, ho messo l’immagine della mia amata Tara nel cuore e l’ho ringraziata.

Mentre andavo avanti, mi sono venuti in mente pensieri sul ciclo della nascita, la vita e la morte. Nella natura è facile vedere : in primavera la vita emerge e fiorisce, in estate raggiunge l’apice, in autunno commincia il declino, in inverno va in letargo, ed il ciclo si ripete, di volta in volta, fino all’infinito. Che cosa dire per noi essere umani ? E se noi, come la natura, andassimo in letargo ? La risposta a questa domanda è, naturalmente, una ricerca personale, e varierebbe, seconda la religione o filosofia, o non-credenza, ma una delle grandi domande è cosa succede dopo la morte ? Sappiamo come siamo nati e come la nostra vita è iniziata, ma la morte e ciò che succede dopo non è qualcosa di cui sappiamo molto, se non che il cuore smette di battere ed il respiro si ferma ; lo sappiamo che la morte è inevitabile, la consideriamo triste perché è associata alla perdita di un essere amato, oppure tragica quando accade all’improvviso, in un incidente, per esempio, o associata alla sofferenza quando succede dopo una lungha malatia. Ma è dolorosa ? E qualcosa che dobbiamo tenere ?

La scienza non da una spiegazione ; tuttavia, ci sono stati molti racconti di esperienze di pre-morte durante le quali le personne erano clinicamente morte, ma poi « sono ritornate » e hanno parlato di ciò che è accaduto durante la loro « assenza ». Sono stati pubblicati libri e, ultimamente, negli Stati Uniti, dove vivo, un documentario intitolato « After death, Dopo la morte » è uscito nelle sale cinematografiche, solo per una settimana e non ha attirato folle ! Quando ci sono stata, in questa grande sala con posti prenotati, vi erano tre donne, ed io e un’amica. Il film/documentario  finisce con il medico che dice che la scienza non ha risposte da dare ; tuttavia, tutti gli intervistati hanno detto che « la dove stavano » hanno sentito amore, che « il mondo reale sta lì», e non dove viviamo, alcuni hanno ritrovato i loro cari che sono morti. Nessuno degli intervistati sembravano voler « tornare alla vita », lo hanno fatto soltanto perché gli è stato detto che non era la loro ora. Mi ha colpito particolarmente il caso della donna che andava a trovare suo marito in ospedale per fratture multiple e gravissime ; ogni giorno stava con lui fino alle 11 di sera, lui non poteva ne rispondere ne dare segno che la sentiva. Una sera la donna era talmente frustrata che prima di partire le disse che non sarebbe tornata, a quel punto ha visto le lacrime sul viso del marito che ha ripreso la respirazione ed è « tornato ». Tutti gli intervistati hanno cambiato vita dopo essere « tornati » ; due di loro sono diventati ministri del culto.

In somma, nostante il medico che ha registrato tutti I raconti del film dica che la scienza non ha risposte da dare, le interviste hanno fatto luce su una parte della nostra vita di cui sappiamo cosi poco. Se non vi è possibile vedere questo documentario su YouTube o altro, potrete sicuramente trovare libri sulle esperienze di morte imminente.

Da questi raconti di esperienza di morte imminente, abbiamo sentito che in questo stato chiamato morte imminente (o pre-morte), vi è amore, una bella musica, si vedono i cari che sono morti, e si sta cosi bene che è difficile tornare alla propria vita. Sono cose di cui aver paura ?

Io non ho avuto un incidente tragico o una malattia che ha provocato lo stato di morte imminente, ma ricordo un sogno durante il quale ho visto un’amico al volante di una machina sportiva rossa con il tetto aperto, l’amico sventolava il cappello dicendo « E solo per attraversare, e solo per attraversare », faccendo l’occhiolino. Qualche giorno dopo ho saputo da un’amico in commune che quell giorno il nostro amico era morto. Allora ho capito il mio sogno. Il mio amico mi stava salutando! E non mi sembra che avesse paura in quel momento.

Se vi è capitato un’esperienza simile, fatemi sappere per favore, scrivetelo nei commenti oppure contattatemi.  Grazie!

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La ricerca continua

Torno a scrive, dopo tanto tempo …

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Nei blog precedenti ho parlato della Vergine Maria perché è ciò che conoscevo crescendo in quanto mia mamma la venerava ; ho parlato anche delle apparizioni miracolose in Italia e in Portogallo. Penso che si trattava di manifestazioni della divinità femminile che appare sotto forme diverse secondo la religione e la cultura del paese. A l’età di 17 anni ho comminciato a riflettere per conto mio e a formare la mia propria opinione. Con l’impetuosità tipica dei giovani dicevo cose come “Chi ha detto che Gesù è il figlio di Dio?”, il che faceva alzare le sopracciglia nella mia famiglia! A 19 anni ho lasciato la casa familiale per reccarmi a Londra per un anno per praticare l’inglese. Al mio ritorno mi sono trasferita a Parigi. Una collega di lavoro mi ha prestato il libro del filosofo francese Edouard Schuré, credo che fosse “I grandi iniziati”. Questo libro parlava di Rama, Krishna, Ermes, Mosè, Orfeo, Pitagora, Platone e Gesù. Non posso dire che ho capito tutto nel libro ma mi ha colpita. Due anni dopo, la mia co-inquilina a Parigi mi ha fatto conoscere dei praticanti di una setta di Buddismo giapponese e ho iniziato anch’io la pratica; per la prima volta ho sentito parlare del karma. Ho proseguito a Roma dove mi sono trasferita. Successivamente la mia co-inquilina ed amica di Parigi si trasferì a New York e ci scrivevamo. Mi parlava delle sue classi di filosofia yoga dei quali era molto entusiasta e pensava che sarei interessata. Ci siamo ritrovate a New York durante un mio viaggio e potei andare alla classe di yoga con lei.

Anni dopo mi sono trasferita anch’io a New York e ho continuato le classi della filosofia yoga; ho cominciato una pratica della filosofia dei Vedanta che consiste nell venerare, cioè fare delle offerte di riso, acqua e fiori, e pregare un’immagine sacra che, per se, rappresenta il Divino. Ho trovato una statuina tibetana in un negozio di anitichità indiane e tibetane; la statuina rappresenta una Tara, una divinità feminile potente del panteon buddista. Tutt’ora mi domando che cosa sia veramente, ma la uso per la mia ricerca del Divino; non penso di poter capire con l’intelletto. La mia pratica consiste nel meditare sull’immagine, fare delle offerta, di metterla nel cuore più volta al giorno ed ogni volta sento una presenza forte e bella.

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La mia scoperta della Madonna nera

Di famiglia cattolica, cresciuta in Francia poi vissuto in Italia, par la maggioranza cattolica, non avevo idea che ci fosse una Vergine nera fino a quando mi sono stabilita a New York, dove si mischiano personne di culture e religioni diverse.

Un giorno ho assistito ad uno spettacolo dei Giullari di Piazza, un gruppo che riprende le tradizioni dell’Italia del sud con la musica e la dansa, alla cattedrale Saint John the Divine a New York; il gruppo è diretto da Alessandra Belloni et John LaBarbera. Sentivo nostalgia per la cultura italiana ed i canti e le danse in onore della Vergine nera mi sono piaciuti molto. Più recentemente, Alessandra Belloni ha dato su zoom uno spettacolo di danse e canzoni in tempi di peste, a causa del Covid-19[1]

Anni dopo, durante un viaggio in Italia, ho visitato Locorotondo, vicino a Bari; entrata in una chiesa (di cui non mi ricordo il nome !), per la prima volta ho visto una statua della Madonna nera sull’altare.  

Statua di una Madonna nera in una chiesa di Locorotondo vicino a Bari

Ulteriormente, sono venuta a conoscenza della Madonna nera di Tindari, in provincia di Messina.  Il santuario costruito in Suo onore contiene la Sua statua di legno con Bambino nero e porta l’iscrizione ‘Nigram Sum Sed Formosa’, (parole attribuite alla Regina di Saba)dal Cantico dei Cantichi del Re Salomone, un testo sacro ebreo e cristiano. Tuttavia, a causa di un’errore di traduzione, all’origine il testo sarebbe ‘Nigra Sum Et Formosa’ (Sono nera e bella)[2]. Secondo la legenda, si tratta di una statua bizantina portata via clandestinamente da Costantinopoli (Istanbul) durante la destruzione degli iconi sotto l’Imperatore Leo II 657-741 ; durante il viaggio la nave si è incagliata sulla riva a Tindari a causa della tempesta. I fedeli siciliani chiedono protezione a Santa Maria di Tindari ; ci sono tante statue de la Madonna nera in Italia e in Francia, nonché in Europa dell’Est, nelle Americhe et tanti altri paesi nel mondo. Sia i cristiani che gli ortodossi la venerano.

La Madonna nera di Tindari, foto di Franz Clemens, Wikimedia

Lo scuro della Madonna nera è interpretato in diversi modi; talvolta si dice che il nero è il colore d’origine, mentre altre volte che era bianca all’origine ma che il tempo e il fumo delle candele l’anno scurita. Io preferisco la spiegazione della Professoressa Malgorzata Oleszkiewicz-Peralba, dell’università del Texas e San Antonio: ‘E la madre degli universi, identificata con le tenebre primordiali ed il chaos dell’universo, e con la terra nera fertile e umida.’[3]

Comme la Professoressa Malgorzata, penso che la Madonna nera rappresenta la Madre divina, la cui apparenza cambia secondo la cultura. In Messico è apparsa come un’indiana di pelle scura, Notra Signora della Guadelupe, di cui ho parlato nel precedente blog ; in India è la dea Kali. 

Mentre avvengono guerre nel monde, che la Madre divina, sotto qualsiasi apparenza, esaudisca le preghiere dei Suoi fedeli per la pace.

 

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[1] https://alessandrabelloni.com

[2] https://mdpi.com/journal/Religions 2012, 3, 544–555; ISSN 2077-1444 The Global Consequences of Mistranslation

[3] https://www.utsa.edu/ovations/vol8/story/black-madonna.html

 

Per le donne e le ragazze dell'Afghanistan

Il 15 agosto si celebrava l’Assunzione di Maria nella tradizione cattolica. Purtroppo quest’anno la festa è coincisa con gli eventi tragici che colpiscono particolarmente le donne e le ragazze afghane; questa situazione mi rattrista e pregho e medito ogni giorno per loro. Forze anche voi lo fatte, che sia ad una Madona bianca o nera, Kanon, Amaterasu, Kuan Yin, Kali, Shakti o un’altra divinità feminile.

La maggioranza delle donne afghane sono musulmane; il Corano parla di Maria ed è venerata. Nel mio blog precedente ho parlato dell’apparizione di Maria a Fatima e del Miracolo del Sole, il solo che ruotava sulla sua asse come una ruota di fuoco. Io penso che dietro la rappresentazione di Maria, c’era un potere divino universale che può apparire a persone di cultura e credenze diverse in un modo che esse lo o la possano riconoscere. A Motta di Livenza in Italia e a Fatima in Portogallo, Maria è apparsa come una Donna bianca; in Mexico però, dove i messicani venerano Nostra Signora di Guadalupe, E apparsa come una donna indigena di pelle scura. Non conoscevo questa storia fino a quando un mio amico me ne ha parlato recentemente. La trovo molto bella e la condivido con voi con piacere. 

Nostra Sig.ra di Guadalupe

Nostra Sig.ra di Guadalupe

Accade il 9 dicembre 1531 sulla collina Tepeyac nella periferia dell’attuale Città di Mexico. Quel giorno, un indigeno di nome Juan Diego – all’origine Cuauhtlatoatzin (‘l’aquila che parla’) – che si era convertito al cattolicesimo, stava andando a messa. Notra Signora di Guadalupe li apparse come un’indigena di pelle scura and le parlo nella sua lingua nativa ; le disse di chiedere al vescovo di far costruire un santuario per Lei sulla collina. Come i bambini di Fatima, Juan Diego incontrò l’incredulità e li fu chiesto la prova che arrivo qualche giorno dopo : il 12 dicembre, Juan Diego ebbe una seconda visita mentre stava per strada per andare in cerca di un prete che desse gli ultimi sacramenti a suo zio ; la Donna li disse che suo zio sarebbe guarito. Quando egli riferì l’incredulità del vescovo, delle rose apparirono sulla collina in pieno inverno. Juan Diego le raccolse, le mise nel suo mantello and si recò dal vescovo. ; quando aprì il mantello dozzine di rose cascarono e all’interno era stampata l’imagine della Donna. Convinto, il vescovo diede l’ordine di far costruire la chiesa in onore della Donna sulla collina Tepeyac. Quando tornò a casa, o rincasò, lo zio di Juan Diego era guarito.

Ora, Juan Diego Cuauhtlatoatzin è venerato come San Juan Diego, il primo santo indigeno delle Americhe, beatificato nel 1990 e canonnizato dal papa Giovanni Paolo II nel 2002. La Basilica di Nostra Signora di Guadalupe contiene la tilma di San Juan Diego con l’imagine di Nostra Signora di Guadalupe.

Trovo l’analisi della tilma effettuata da Massimo Paris, esperto della Sacra Sindone di Torino, interessante ; secondo le suo parole, ‘la tilma, fatta nel 1531, misura 61 x 38.5 cm. Benche sia composta di fibre di cactus, il che rende difficile che l’immagine duri, l’immagine non è stinta e il mantello stesso appare indestruttibile.[1]

Possa il potere divino universale aiutare le donne e le ragazze afghane ; Lui o Lei che ha reso il sole rosso sangue al tramonto a Motta di Livenza, lo ha fatto girare sulla sua asse come una ruota di fuoco a Fatima, e in Messico ha fatto cascare dozzine di rose in inverno e stampare l’immagine di Nostra Signora di Guadalupe sulla tilma di San Juan Diego.

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[1]https://catholicphilly.com/2019/12/news/local-news/expert-on-turin-shroud-guadalupe-tilma-shares-research

 

L'apparizione a Fatima

Lucia, Francisco, e Jacinta

Lucia, Francisco, e Jacinta

A causa di una frattura del polso destro, non ho scritto da parecchio tempo. Sono molto riconoscente ai miei amici e vicini di casa per il loro aiuto gentile e generoso. Sto ricoverando e mi sento fortunata.

Nel mio primo blog ho parlato dell’apparizione della Vergine Maria a Motta di Livenza nel 1509, dove sono nata, la devozione di mia madre per Lei, e la mia visita al Santuario nel 2019. Attraverso i secoli, ci sono state tante apparizioni mariane nel mondo, di cui una in Portogallo. Ho avuto l’occasione di recarmi li quanto ero assistente di volo in Italia. Durante una lunga sosta a Lisbona, ho fatto una gita a Fatima, il luogo dove Maria è apparsa nel 1917 a tre fanciulli pastori.

Essendo cresciuta nel cattolicesimo ne avevo sentito parlare, ma non avevo idea di come sarebbe il sito. A l’arrivo dell pullman, ho trovato l’enorme basilica, la Basilica di Nostra Signora del Rosario, con davanti un immenso parcheggio per i pullmann, e molti negozi di ricordi nella vicinanza. Avrei preferito una semplice cappella in un paesaggio pastorale, quasi intoccato ! Tuttavia, capí che il massimo doveva essere fatto per rendere omaggio alla Vergine Maria e per accogliere i milioni di devoti che vengono da ogni parte del mondo per venerarLa.

Il santuario costruito da Rocco Caligai

Il santuario costruito da Rocco Caligai

Purtroppo non ho scattato foto ; tuttavia, alcuni giorni fa, durante una gita nel parco Stanley a Westfield, Massachusetts, ho scoperto un semplice santuario dedicato a Nostra Signora di Fatima. E stato fatto a mano (e donato al parco) da Rocco Caligari – un abitante nativo di Westfield – a ricordo di sui figlio Otto Bono, morto durante la guerra in Corea nel 1951. Sono rimasta colpita da l’amore di questo padre per il figlio e dalla sua devozione per Maria, e ho scattato questa foto che pongo qui.

A Fatima, ho letto che un’Angelo (o un’Angela) è apparso (a) a tre bambini pastori – Lucia dos Santos, allora di nove anni, ed i suoi cugini, Francisco, otto anni, e Jacinta, sei – per prepararli alla ‘visita’ della Vergine Maria. Mi rattrista molto pensare che sono stati ridicolizzati dai loro amici, puniti dai loro genitori ed anche arrestati dalle autorità locali fino a quando esse confirmarono che i bambini non stavano inventando storie ; avevano veramente visto la Madonna.

People watching the Miracle of the Sun in Fatima

La gente guarda il Miracolo del Sole a Fatima

E apparsa nel 1917; allora, la seconda guerra mondiale, alla quale il Portogalo aveva appena preso parte, infuriava. La Madonna chiese ai bambini di pregare per la pace e per i peccatori. Ciò che mi colpì di più, e mi colpisce ancora oggi, fù il racconto del ‘Miracolo del Sole’ che ho trovato in un volantino vicino alla Cappella dell’Apparizione. Accade il 13 ottobre del 1917; migliaia di persone erano lì per vederlo. Uno dei testimoni, il Dottor Manuel Formigão, professore al seminario di Santarèm e prete, descrivì ciò che visse così : ‘Come un fulmine a ciel sereno, le nuvole si strapparono via, ed il sole a suo zenit apparve in tutto il suo splendore. Comminciò a svolgersi vertiginosamente sulla sua asse, come la più magnifica ruota di fuoco che si potesse immaginare, prendendo tutti i colori dell’arcobaleno e emettendo lampeggi di luce multicolori, producendo il più stupefacente effetto. Lo spettacolo sublime ed incomparabile, che si ripetè tre volte distinte, durò circa dieci minuti. L’immensa moltitudine, sovrafatta dalla prova di questo prodigio, si buttò in ginocchi.’  [1]

Che similitudine con l’apparizione di Motta di Livenza, quando al tramonto il sole rosso sangue, che tutti vissero, fu il segno di conferma che la Vergine Maria disse a Giovanni Cigana che avrebbe mandato; anche li c’era una tragedia a quel momento, a causa della peste che aveva colpito la zona.

Dopo aver lasciato Fatima scrissi della mia visita a mia madre, sapendo che le piacerebbe molto. Gli scettici hanno dato diverse spiegazioni al « fenomeno », ma tuttora, è per me una grande meraviglia pensare al sole che si svolgeva su se stesso come una magnifica ruota di fuoco. Vorrei essere stata lì anch’io quel giorno di ottobre 1917! Mi domando che cos’era il potere straordinario dietro l’apparizione della Vergina Maria che i bambini vissero? Che fosse, come nel Paradiso di Dante ‘L’amor che move il sole e l’altre stelle?’ 

Il Paradiso di Dante, da Doré

Il Paradiso di Dante, da Doré

 

[1] https://www.ncregister.com/blog/so-that-all-may-believe-the-miracle-of-the-sun

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La fine del 2020, l'inizio del 2021

Mentre il 2020 sta per finire, faccio un pensiero per le famiglie colpite dalla tragedia del COVID-19. Mi auguro che ricevano tutto l’aiuto di cui hanno bisogno.

Tra poco inizia il 2021 e condivido questo messaggio che trovo bello. Comincia con la parola ‘Kuumba’, il sesto principio di Kwanza, la Creatività: ‘Facciamo tutto ciò che possiamo, come possiamo, per lasciare la nostra communità piû bella e benefica che l’abbiamo trovata.’

Tanti auguri per un bel 2021!

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Eguaglianza di genere e rispetto per tutti.e

Nella mia presentazione video (che posso inviare su richiesta), ho parlato dello squilibrio tra le forze attive - o maschili, e ricettive - o femminili, presente nell’universo e tutti gli esseri, e l’impatto negativo di questo squilibrio nel mondo. Oggi, dopo mesi di pandemia del COVID-19 nel mondo, propongo una riflessione su come questo squilibrio viene fuori nell’eguaglianza di genere ed il rispetto per tutti.e.

Prima di tutto, alcuni articoli da fonti diverse sulle pratiche di risorse umane hanno attirato la mia attenzione. Ho letto che dei lavoratori del settore della sanità sono stati licenziati (negli USA) per aver protestato contro la mancanza di equipaggiamento di protezione, e ne sono rimasta scioccata! Perché i professionisti dedicati devono perdere il loro lavoro per aver richiesto le misure di protezione? Questo è un’esempio di come gli aspetti negativi delle forze attive - o maschili - si manifestano; in questo caso le donne sono più particolarmente colpite perché rappresentano quasi il 70% della Forza Lavorativa Globale nel Settore della Sanità (Global Healthcare Workforce) - (Fonte: Mathieu Boniol, Michelle McIsaac, Lihui Xu, Tana Wuliji, Khassoum Diallo, and Jim Campbell, Gender Equity in the Health Workforce: Analysis of 104 Countries (World Health Organization, 2019).

Ora vediamo come, durante il confinamento, mentre le famiglie spendono 24/7 insieme, qualche volta in appartamenti molto piccoli, hanno causato un’aumento della violenza domestica in tutto il mondo: dalla Cina alla Spagna, l’Italia, la Francia, il Regno Unito, etc.; per di più, con la prossimità del perpetratore, le vittime hanno maggior difficoltà a fare la chiamata per chiedere aiuto. E aumentata anche la violenza in casa sui bambini. Inoltre, nei paesi in via di sviluppo, la perdita di lavoro dei genitori crea un’aumento del lavoro e dei matrimoni infantili (ragazzine a uomini più vecchi).

Il confinamento ha anche portato alla luce i problemi irrisolti della divisione dei compiti domestici e della cura dei bambini, quando sia la mamma o il papa, o ambedue, devono svolgere la loro attività professionale a casa. Nonostante tanto progresso, le donne assumono la maggior parte della responsabilità, il che crea una duplice or triplice giornata di lavoro: lavoro di casa, lavoro professionale e fare la scuola in casa. Come lo evidenzia un’inchiesta condotta dal Consiglio di Famiglie Contemporanee (Council of Contemporary Families (Fonte: Boston Globe, 21 maggio, 2020) ‘Gli uomini assumono (leggermente) più responsabilità dei lavori di casa durante la pandemia del coronavirus’, articolo di Stephanie Ebbert.

Rimane ancore molto da fare per raggiungere una divisione più egualitaria delle responsabilità, per il bene di tutta la famiglia; non c’è dubbio che gli uomini possono essere molto capaci di allevare i figli e capire la cooperazione, un’aspetto positivo della forza ricettiva - o femminile, presente in noi tutti, a prescindere del sesso biologico o dell’identità sessuale. Mentre dalla nostra infanzia ci viene insegnato di essere competitivi, è noto che la cooperazione produce più creatività della competizione. Ora è il momento della cooperazione a tutti livelli, non solo a casa, ma anche a livello nazionale e internazionale, perché il COVID-19 é molto egualitario e non conosce frontiere, colpisce chiunque in ogni angolo del mondo, ‘Siamo tutti insieme in questa situazione’.

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